È evidente a tutti che questi anni siano un periodo particolare e poco comune, proprio per questo è fondamentale avere un buon rapporto con la realtà, sapere che la realtà è quello che è… e va accettata e ringraziata.

Ti faccio un esempio:

Dopo anni di onorata carriera, un bel lunedì, il mio Mac ha smesso di funzionare; dentro avevo circa 3 mesi di lavoro senza backup, centinaia di ora di lavoro, puoi immaginare come mi sentissi nell’immediato.

Giusto poi quando stavo per acquistare un telefono nuovo, cosa che ho dovuto rimandare.
L’ho portato in assistenza e ho dovuto aspettare 2 giorni prima di sapere che i dati erano salvi, e 4 per riaverli su un hard disk esterno.

Nello stesso lunedì, poco dopo il computer, si è rotto il lavandino, ha iniziato a perdere acqua e si è allagata la cucina nuova, che ha poco più di due anni di vita.

Mentre aspettavo l’idraulico, ho avuto una call di lavoro con una mia dipendente, una ragazza del mio staff, nel quale c’è stata una discussione molto animata, diciamo solo che è stata emotivamente impegnativa.

Durante quella stessa giornata la mia compagna stava male e aveva bisogno della mia assistenza come Naturopata, in un momento in cui ero io ad aver bisogno di un’ pò di aiuto.

Ecco quello che ho appena descritto, ti assicuro che è successo realmente, è una giornata nella quale tutto quello che poteva andare nel verso …GIUSTO stava andando per il verso giusto!

Se devo portare il mio Mac a riparare è perché possiedo un computer, anzi due, se mi lamento io cosa dovrebbe dire l’altro 90% dell’umanità che non ne ha un computer e circa il 43% della popolazione mondale che non ha neanche accesso né a un computer, né a internet?

Non è che io posso essere felice solo quando la mia fantastica tecnologia, che ormai è fantascientifica, funziona. Nell’età della pietra c’erano solo le pietre e quelle non si rompono mai, appena si ha qualcosa di più sofisticato è evidente che qualcosa si romperà.

Ma attenzione, nei due giorni che ho aspettato di sapere se i miei dati erano salvi era mia responsabilità, non di chi mi stava riparando il computer, essere più felice e ottimista possibile.

Massimiliano Kolbe riusciva a essere felice nel campo di sterminio di Auschwitz!
C’è qualcuno che riesce essere felice senza gambe e senza braccia e io non posso sperperare la mia felicità, sarebbe un crimine!

Se si è allagata la cucina è perché possiedo una casa e una cucina nuova, ci sono persone che non possiedono più una casa, che vorrebbero disperatamente poter occuparsi di aggiustare una semplice perdita.

Se ho una discussione con una dipendente è perché ho la mia azienda e delle persone che vivono grazie al lavoro che ho creato.

Mi sono preso cura della mia compagna perché ho accanto una persona che amo ed è un qualcosa di cui sono enormemente grato e che non bisogna mai dare per scontato.

E’ tutto qui!

Noi spesso teniamo l’attenzione concentrata su quello che non sta funzionando, dimenticando tutto quello che sta funzionando.

Come facciamo a mettere la nostra attenzione su quello che sta funzionando?

C’è un trucco, una parola magica, una specie di incantesimo, che se volete è la preghiera più breve che esista… questa parola è GRAZIE.

Al mattino, prima di alzarci dal letto diciamo grazie qualche volta, ringraziamo di aver dormito in un letto pulito, in una stanza, ne terremotata, ne bombardata, ringraziamo della persona che ha dormito vicino a noi se ce l’abbiamo, ringraziamo per chi sta dormendo nella stessa casa, ringraziamo per il pavimento sotto i piedi perché abbiamo un pavimento e abbiamo i piedi.

Ci sono persone con il diabete o con arteriopatie che non li hanno più, è bello avere i piedi.

Mentre andiamo in bagno ringraziamo di avere uno funzionante, con l’acqua potabile e la luce, e ringraziamo di poter fare la pipi e di riuscire a evacuare, sono momenti piacevoli.
E’ stato dimostrato che le persone che ringraziano per le proprie funzioni corporali non le perdono e vivono più sane.

Andando in cucina ringraziamo per il profumo del caffè o del tè, ringraziamo di avere la dispensa e il frigo pieno di cibo.

1- Quindi ecco la prima chiave: – Impariamo a ringraziare

Ci sono inoltre delle pratiche del mattino, che spiego nel mio corso, che aumentano tantissimo la nostra energia, sia fisica che mentale, e ci mettono in uno stato di pick performance, se quel lunedì non le avessi fatte forse non avrei avuto tutta l’energia necessaria a risolvere i problemi che sono venuti fuori.

2 – L’energia è un abitudine e bisogna nutrirla e tenerla alta

Come respiriamo, cosa e come mangiamo, la quantità di attività fisica, ma anche il nostro dialogo interiore, la relazione con noi stessi e con gli altri, tutto questo è una nostra scelta e incide sulla qualità e sul livello della nostra energia vitale. E’ nostro compito imparare a migliorare questi aspetti per esprimere il massimo delle nostre potenzialità.
Questo è ciò che insegno nel mio corso.

C’è un terzo punto fondamentale:

3 – Quello che arriva va accolto e accettato

La vita su questa Terra ci metterà sempre davanti problemi e sfide, e questa sfida va raccolta, rifiutarsi significa indebolirci, soprattutto a livello dei nostri Polmoni (che simboleggiano l’accogliere con l’inspirazione e il lasciare andare con l’espirazione).

Ma opporsi a ciò che c’è abbassa tutta la nostra energia vitale, ci porta nella tristezza fino alla depressione.
Emozioni che indeboliscono tutto il nostro Yin.

Potremmo trovarci in uno stato di denutrizione o al suo opposto, uno stato di voracità perché inghiottiamo troppo, alla ricerca di una soddisfazione e di un nutrimento che non arriva mai. Così l’anoressico e l’obeso hanno la stessa storia: non sanno nutrirsi veramente, né l’uno né l’altro, manca la raccolta.

So bene che non è facile accogliere e accettare, soprattutto gli eventi più traumatici, anche perché viviamo sul pianeta della dualità e il conflitto ci è fedele compagno. Luce e buio, chiarezza e confusione, immobilità e azione, gioia e dolore, salute e malattia, vita e morte si affacciano e si alternano nelle nostre giornate.

E’ il dualismo dello Yin e Yang, è così per noi, ma anche per ogni essere che ci circonda.

Se non si comprende il senso profondo di tutto questo si rischia di deviare.
Il testi sacri del Taoismo (medicina cinese), ma anche dei Veda (Bhagavad gita) e il Vangelo, ci invitano ad accogliere la vita, con tutte le sue difficoltà, come un dono preziosissimo, una sfida difficile ma anche un’opportunità immensa.

Tutto questo ci insegnerà a mantenere l’energia alta e terrà l’attenzione concentrata su quello che funziona, non su quello che non sta funzionando, perché non è possibile che in una vita vada sempre tutto bene!

Quindi tenere di abitudine l’attenzione su quello che non sta funzionando è la scorciatoia per la dannazione, lo scontento del post-moderno, il nostro cavallo di battaglia: il vittimismo.

Impariamo a tenere l’attenzione concentrata su quello che funziona.

La frase dell’ottimista è “andrà sempre tutto bene!

Ritengo che non sia una frase intelligente.

Invece ascolta questa frase, estratta dalla poesia Invictus (non vinto)

“Dal profondo della notte che mi avvolge,
Ringrazio qualunque divinità esista
Per la mia anima invincibile.
Non importa quanto stretta sia la porta,
Quanto carica di punizioni la sentenza,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

 

Quindi noi possiamo dire che, qualsiasi cosa la vita ci metta davanti, noi saremo in grado di affrontarla, e saremo in grado di farlo perché iniziamo da ORA a tenere l’attenzione concentrata sulla bellezza, su quello che funziona.

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Al tuo benessere!
Lu