Questo è il momento in cui dal silenzio dell’inverno incomincia a risuonare la vibrazione della vita che si risveglia e dal buio emerge la luce.

Questa è la stagione dell’espansione, il Qi va verso l’esterno e verso l’alto come la forza di un germoglio appena nato.

La nostra energia, come quella di tutto ciò che ci circonda, si riaccende dopo la fase di approfondimento e di accumulo che ha caratterizzato l’inverno, che è il massimo dello Yin.

In Medicina Tradizione Cinese la primavera è collegata al movimento Legno, momento di passaggio dallo Yin allo Yang, che corrisponde alla nascita, all’espansione e alla crescita in ogni direzione.


L’elemento Legno come ogni altro elemento, mette in relazione:

organi: fegato vescica biliare
tessuti: muscoli, tendini e unghie
organi di senso e la loro funzione: occhi, vista
attitudini caratteriali: creatività, organizzazione, potere personale
stagioni: la primavera
clima: vento

fornendo così informazioni su eventuali eccessi o carenze che devono essere riequilibrate per favorire l’armonia dell’insieme.

Il fegato incarna l’energia che sale, tipica del movimento legno, rappresentando il risveglio, il germogliare, l’idea iniziatrice, l’organizzazione, l’azione.

Il fegato assicura e garantisce il fluire armonioso del Qi in tutto l’organismo. La nostra energia vitale.

Questa funzione può essere analizzata a vari livelli:
1. Digestione
2. Azione sul sangue
3. Emozioni

1. Digestione: il fegato è coinvolto nei processi digestivi (anche per la scienza occidentale), ed è coinvolto nei processi di assimilazione e nella secrezione della bile (per la digestione dei grassi, ecc…)

2. Azione sul sangue: il fegato regola la quantità di sangue in circolazione, ma quando il sangue non deve provvedere all’attività, per esempio di notte, la funzione difensiva del fegato va a nutrire e a rinforzare gli organi e i visceri, permettendoci un buon recupero delle energie per prepararci all’attività del nuovo giorno.

Piccola parentesi: il fegato fa un lavoro di pulizia molto particolare tra le 22 e la mezzanotte, ma solo se stiamo dormendo, se siamo svegli in quelle ore ce lo siamo giocati. Quindi sicuramente andare a letto prima aiuta a essere più sani, depurati e allunga la vita.

3. Un’altra funzione è legata alle emozioni e ai sentimenti, che mutano continuamente nel tempo, in quanto sono espressioni del continuo adattamento dell’individuo, che reagisce agli stimoli dell’ambiente.

Sono quindi un’espressione sul piano sottile del libero fluire del Qi. Le emozioni possono diventare un fattore patologico, ma solo quando una di esse diventa eccessiva o carente, quando una domina sulle altre, e soprattutto quando dura troppo a lungo.

Quando le emozioni ristagnano, diventano compresse, congestionate e possono scatenare tutta una varietà di turbe emotive, in particolare la collera.

Infatti la rabbia è l’emozione tipica di un fegato in disequilibrio, si dice di una persona che tende ad arrabbiarsi facilmente “sei un fegatoso”, oppure “verde di rabbia”, verde è il colore della loggia del legno.

Pensa al colore di Hulk.

La buona salute del Fegato dipende anche dal rene che è l’organo della loggia precedente ed è proprio lo Zhi del rene, cioè la volontà, la disciplina che coordina la buona azione e che aiuta a portare a frutto il germoglio iniziale.

Bene, tutto bellissimo, ma come capisco se ho un fegato in disarmonia?

Considerando l’aspetto energetico del fegato, un suo squilibrio può portare a diverse manifestazioni:

Piano fisico: difficoltà digestive, astenia, tensioni muscolari, mal di testa di tutti i tipi, dolore all’ipocondrio, oppressione al petto, tensione premestruale, insonnia.

Piano psichico: si manifesta con tensioni mentali per eccesso di controllo, scarsa creatività e progettualità, mancanza di quella spinta iniziale che ci può aiutare a raggiungere i nostri obiettivi, confusione mentale e mancanza di un senso di direzione nella vita.

Piano emotivo pensiamo a un disequilibrio del fegato se sono presenti emozioni represse e trattenute, depressione, incapacità di gestire le emozioni con manifestazioni di rabbia o di frustrazione.

Più cerchi di controllare e contenere la rabbia, più si moltiplica. Le emozioni non possono essere contenute, vanno soprattutto ascoltate e accettate, per poi capire come trasformarle.

Torniamo alla primavera dove la parola d’ordine è DEPURAZIONE.

Il cambio di stagione è un momento di variazioni ambientali alle quali il nostro organismo risponde, poiché ha in sé gli stessi modelli di funzionamento: noi siamo nati dalla natura, anche se una parte di noi ci fa percepire come separati dall’ambiente.

In verità, possediamo meccanismi antichissimi che risuonano con quel che ci sta attorno e grazie ai quali abbiamo potuto non solo evolverci e adattarci, ma prima di tutto sopravvivere.

I nostri organi e apparati sono quindi abituati a risuonare con l’ambiente e ad accordarsi con esso. Più l’ambiente è armonioso più è semplice. Al contrario, più nell’ambiente vi sono dinamiche dissonanti più è difficile per i nostri sistemi di calibrazione trovare il giusto equilibrio.

Alla base di questo gioco di risonanze, che nel corpo si traducono con il rilascio di sostanze ormonali, neurotrasmettitori, mediatori immunitari e regolazione del metabolismo, c’è quel che percepiamo come “momento di passaggio” quando inizia la bella stagione, con le sue temperature più miti e un maggior numero di ore di luce.

Siccome le condizioni esterne cambiano, anche quelle interne sono costrette a fare lo stesso e nell’attivarsi smobilitano naturalmente ciò che si è depositato e che chiamiamo genericamente tossine.

Quindi serve fare depurazione che è uno dei modi per mantenersi meglio in salute.

Perché al corpo serve depurarsi?

I normali processi metabolici producono scarti, viviamo in un ambiente inquinato, il cibo che mangiamo è inquinato, lo stile alimentare errato e lo stress non fa che aumentare il carico.

Per poter continuare a lavorare, il corpo accantona queste molecole in modo che non lo intralcino. Un po’ come facciamo con i rifiuti, passami il paragone poco elegante: li raccogliamo e li mettiamo in aree apposite. Il corpo li raccoglie in diversi tessuti… in particolare nel tessuto adiposo.

Quando è in salute e quando gli elementi inquinanti non superano certe quantità, il nostro corpo è perfettamente in grado di cavarsela da solo nel rimuovere le tossine. Tuttavia, in particolari momenti dell’anno l’impegno che gli si richiede è maggiore, viste le mutate condizioni ambientali.

Per questo fin dall’antichità si cerca di aiutarlo a svolgere il proprio lavoro, affinché la depurazione avvenga nel modo più efficace possibile e queste funzioni possano non essere ostacolate.

In naturopatia si cerca di far sì che questo processo avvenga anche nel modo più dolce possibile.
Quindi ti consiglio di fare una bella depurazione magari con una sequenza di enteroclismi alla camomilla, oppure fare un lavaggio epatico.

In modo più soft possiamo usare dei rimedi naturali come Tarassaco, Carciofo, Cardo Mariano che hanno un tropismo particolare sul fegato.

Alimentazione: mangia molti più vegetali a foglia verde scura come tarassaco, spinaci, bietole, ortiche, carciofi, sedano, cicoria selvatica, prezzemolo e tutte le erbe spontanee commestibili che abbondano in campagna.
Oltre e frutta, cereali integrali e legumi.

Movimento: dedica tempo all’attività fisica, passeggia all’aria aperta apprezzando la bellezza della natura che si risveglia.

Emozioni: é fondamentale fermarsi ogni tanto per esplorare il nostro mondo emotivo, ascoltarci di più sarebbe già un primo passo importante.
Nella corsa al raggiungimento dei tuoi risultati o dei tuoi doveri, rallenta, fermati e ascolta cosa senti. A volte può far paura per questo ci riempiamo ogni attimo di vita con cose da fare, con sistemi di evasione o di distrazione, come ad esempio la tv.

La Mente va protetta, guidata e nutrita, oltre a leggere e lavorare sul proprio mindset sicuramente il rilassamento guidato, lo yoga e la meditazione posso essere un valido aiuto per portare quiete alla mente ed educarla a rimanere nel qui e ora.

Aprirsi all’energia primaverile significa aprirsi al nuovo, esplorare le proprie idee ed essere pronti a realizzarle.
Significa essere come l’albero o il legno, robusto e flessibile al tempo stesso, avere delle radici forti per creare stabilità e per favorire l’espansione verso l’alto.

Immaginiamo un albero: più profonde sono le sue radici nella terra, più facilmente si erige fiero verso il cielo e sa far fronte efficacemente anche alle condizioni climatiche più avverse.

In maniera analoga, quando l’uomo è stabile dentro se stesso, essendo in contatto con la parte più profonda di sé, è in grado di fronteggiare al meglio le intemperie della vita.

Per lavorarci ho creato la meditazione dell’albero, prova a praticarla per almeno 21 giorni. Ecco il video:

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Al tuo benessere!
Lu